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Lista delle cose da fare per la prima visita dal veterinario

Lista delle cose da fare per la prima visita dal veterinario

Portare il proprio animale domestico dal veterinario per la prima volta è un momento importante, sia per la sua salute che per instaurare un rapporto di fiducia con il professionista che se ne prenderà cura. Una buona preparazione può rendere la visita più serena e produttiva, sia per te che per il tuo pet.

📋 Prima della visita

Prenota l’appuntamento con anticipo e specifica che si tratta della prima visita: il veterinario potrà così dedicare più tempo alla raccolta di informazioni e alla valutazione generale.
Raccogli tutti i dati utili sull’animale, come l’età, la provenienza e l’eventuale documentazione sanitaria. Se hai notato sintomi particolari o comportamenti insoliti, annotali per non dimenticarli.
Infine, prepara una lista di domande su alimentazione, vaccinazioni, prevenzione dei parassiti e qualsiasi dubbio tu possa avere.

🎒 Cosa portare con te

Per essere pronti a ogni necessità, ecco cosa non dovrebbe mancare nella borsa per la prima visita:

  • Libretto sanitario o documenti di adozione/acquisto

  • Referti o analisi già effettuate in precedenza

  • Campione di feci fresco per eventuali controlli parassitologici

  • Trasportino comodo e sicuro per gatti o piccoli cani

  • Guinzaglio e pettorina per i cani più grandi

🧑‍⚕️ Durante la visita

Il veterinario effettuerà un esame clinico completo: controllo del peso, denti, pelle, cuore, polmoni e condizioni generali.
In questa fase si definirà il piano vaccinale, si parlerà di trattamenti antiparassitari e si riceveranno consigli personalizzati su alimentazione e gestione quotidiana.
È il momento giusto per condividere la storia clinica, descrivere eventuali sintomi e discutere di controlli futuri.

💡 Consigli utili per affrontarla al meglio

Porta il tuo animale a stomaco leggermente vuoto se sono previsti esami, mantieni un atteggiamento calmo e rassicurante e ricorda di premiare il tuo pet dopo la visita per trasformare questa esperienza in qualcosa di positivo.

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FUS nel Gatto: Cause, Sintomi, Trattamento e Prevenzione

Sindrome urologica felina (FUS): sintomi, trattamenti e prevenzione

La Sindrome Urologica Felina (FUS), oggi più correttamente chiamata Malattia delle Basse Vie Urinarie del Gatto (FLUTD – Feline Lower Urinary Tract Disease), è una patologia comune ma potenzialmente grave che colpisce il tratto urinario inferiore dei gatti. Questa condizione può causare notevole disagio all’animale e, nei casi più gravi, può portare a un’ostruzione urinaria pericolosa per la vita.

In questo articolo, esploreremo le cause della FUS, i sintomi da riconoscere, le opzioni di trattamento e le strategie di prevenzione per aiutare i proprietari a prendersi cura al meglio del proprio gatto.

Cause della FUS nel Gatto

La FUS è una malattia multifattoriale, ovvero può essere causata da diversi fattori, tra cui:

  1. Calcoli urinari e cristalli – La formazione di cristalli (soprattutto struvite e ossalato di calcio) nell’urina può causare irritazione o addirittura bloccare l’uretra.
  2. Cistite idiopatica felina (CIF) – È una delle cause più comuni di FUS e si ritiene sia legata a stress e alterazioni nella funzione della parete vescicale.
  3. Infezioni urinarie – Meno comuni rispetto ai cani, ma comunque possibili, specialmente nei gatti anziani o immunodepressi.
  4. Fattori dietetici – Una dieta squilibrata, con eccessivo contenuto di minerali come magnesio e fosforo, può favorire la formazione di cristalli urinari.
  5. Obesità e sedentarietà – I gatti in sovrappeso e quelli che si muovono poco hanno un rischio maggiore di sviluppare FUS.
  6. Scarso consumo di acqua – I gatti tendono a bere poco, e un’urina troppo concentrata aumenta il rischio di problemi urinari.

Sintomi della FUS: Quando Preoccuparsi?

Riconoscere i sintomi della FUS è fondamentale per intervenire tempestivamente. Ecco i segni più comuni:
  • Difficoltà a urinare (stranguria) – Il gatto si sforza a lungo nella lettiera, con poca o nessuna produzione di urina.
  • Minzione frequente (pollachiuria) – Il gatto urina molte volte al giorno, spesso in piccole quantità.
  • Urina con sangue (ematuria) – La presenza di sangue nelle urine è un segnale di infiammazione o lesione.
  • Leccamento eccessivo della zona genitale – Un comportamento comune per alleviare il dolore.
  • Miagolii di dolore – Il gatto può vocalizzare più del solito, soprattutto quando è nella lettiera.
  • Cambiamenti comportamentali – Irritabilità, nervosismo o isolamento.
  • Urina fuori dalla lettiera – Segnale di disagio urinario.
  • Sintomi di ostruzione urinaria (URGENTE) – Se il gatto non riesce a urinare per diverse ore, diventa letargico, perde l’appetito e mostra segni di dolore intenso, è necessario un intervento veterinario immediato.
L’ostruzione urinaria è un’emergenza! Se sospetti che il tuo gatto non riesca a urinare, portalo subito dal veterinario.

Diagnosi e Trattamento della FUS

Diagnosi

Il veterinario può diagnosticare la FUS attraverso:

  • Esame delle urine – Per verificare la presenza di cristalli, batteri, sangue o cellule infiammatorie.
  • Ecografia o radiografia – Per individuare calcoli o anomalie anatomiche.
  • Analisi del sangue – Utile nei casi più gravi per valutare la funzione renale.

Trattamento

Il trattamento dipende dalla causa sottostante:

  • Terapia del dolore e antinfiammatori – Per alleviare il disagio del gatto.
  • Fluidoterapia – Per aiutare a eliminare tossine e diluire l’urina.
  • Antibiotici (se infezione batterica) – Solo se l’infezione è confermata da un’analisi delle urine.
  • Dieta specifica – In caso di cristalli urinari, una dieta terapeutica può aiutare a dissolverli o prevenirne la formazione.
  • Catetere urinario – Se il gatto ha un’ostruzione, il veterinario dovrà posizionare un catetere per svuotare la vescica.
  • Chirurgia (nei casi più gravi) – Se i calcoli non possono essere dissolti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Prevenzione della FUS: Come Proteggere il tuo Gatto

Anche se alcuni gatti sono più predisposti alla FUS, ci sono diverse strategie per ridurre il rischio:

1. Favorire l’idratazione

  • Usa fontanelle d’acqua per incoraggiare il gatto a bere.
  • Offri cibo umido invece delle sole crocchette.
  • Aggiungi un po’ d’acqua al cibo per aumentarne il contenuto idrico.

2. Scegli una dieta bilanciata

  • Se il gatto ha avuto episodi di FUS, consulta il veterinario per una dieta specifica.
  • Evita alimenti con alto contenuto di magnesio e fosforo (se predisposto ai cristalli).

3. Mantenere un peso ideale

  • L’obesità è un fattore di rischio. Assicurati che il tuo gatto abbia una dieta adeguata e faccia esercizio.

4. Ridurre lo stress

  • I gatti sono molto sensibili allo stress, che può scatenare episodi di cistite idiopatica.
  • Mantieni una routine stabile e arricchisci l’ambiente con tiragraffi, nascondigli e giochi.
  • Se hai più gatti, assicurati che ognuno abbia una propria lettiera e spazio personale.

5. Lettiera pulita e accessibile

  • I gatti possono evitare di urinare se la lettiera è sporca o se non ne hanno una a loro gradimento. Pulisci la lettiera quotidianamente e scegli una sabbia adatta alle preferenze del tuo gatto.

Diagnosi

Il veterinario può diagnosticare la FUS attraverso:
  • Esame delle urine – Per verificare la presenza di cristalli, batteri, sangue o cellule infiammatorie.
  • Ecografia o radiografia – Per individuare calcoli o anomalie anatomiche.
  • Analisi del sangue – Utile nei casi più gravi per valutare la funzione renale.

Conclusione

La FUS è una patologia comune nei gatti, ma con le giuste precauzioni è possibile ridurre il rischio di recidive e migliorare la qualità di vita del proprio animale. Monitorare il comportamento urinario del gatto, garantire un’adeguata idratazione e ridurre lo stress sono strategie fondamentali per la prevenzione. Se noti sintomi sospetti, non esitare a contattare il veterinario: un intervento tempestivo può fare la differenza tra una semplice infiammazione e una grave emergenza.
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Leishmaniosi Canina: Cos’è, Sintomi e Come Proteggere il Tuo Cane

Leishmaniosi nei cani: sintomi e consigli per tenerla lontana

La leishmaniosi canina è una malattia grave causata dal parassita Leishmania infantum, trasmesso attraverso la puntura dei flebotomi, piccoli insetti simili a zanzare detti più comunemente pappataci o moscerini. Può colpire anche l’uomo infatti è una zoonosi. Nel cane, se non trattata adeguatamente, può avere conseguenze gravi ed anche letali.

Il suo vettore, il pappatacio, è un insetto stagionale con spiccata attività nelle ore serali e notturne, soprattutto alba e tramonto, indicativamente da maggio ad ottobre.

In Italia, le regioni considerate endemiche sono la Liguria, quindi tutta la provincia di Imperia, le aree costiere del Centro-Sud, soprattutto sul versante Tirrenico e le Isole. Purtroppo, però, la Leishmaniosi è in via d’espansione: fino a pochi anni fa, la malattia era fondamentalmente localizzata nelle zone a rischio flebotomo, recenti indagini epidemiologiche hanno registrato nuovi focolai anche in territori del Nord Italia, fino ad oggi considerati indenni, tra cui alcune zone del Piemonte, del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna.

E’ importante sottolineare che un flebotomo per essere in grado di trasmettere le leishmanie deve pungere un cane malato, infettarsi, e incubare il parassita per circa 7-10 giorni. Un cane infetto, quindi, non è contagioso per contatto né per il proprietario né per gli altri cani, non rappresenta un pericolo: tutti i cani che vivono in un’area endemica sono esposti al possibile contagio.

Sintomi della Leishmaniosi nei Cani

I sintomi della leishmaniosi canina possono variare in base alla risposta immunitaria del soggetto infetto. Le manifestazioni più comuni includono:

  • Lesioni cutanee: perdita di pelo, ulcere, forfora abbondante.
  • Perdita di peso: nonostante un normale appetito.
  • Problemi oculari: congiuntivite, ulcere corneali.
  • Ingrossamento dei linfonodi.
  • Affaticamento e letargia
  • Perdita di sangue dal naso
  • Crescita anomala delle unghie
  • Febbre
  • Problemi renali: spesso nelle fasi avanzate della malattia.

Data la natura progressiva della malattia, una diagnosi tempestiva è fondamentale per migliorare la prognosi.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi viene effettuata attraverso esami del sangue che consentono di rilevare la presenza del parassita. Sebbene non esista una terapia risolutiva, il trattamento farmacologico può controllare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita del cane. Il protocollo terapeutico deve essere stabilito dal medico veterinario e può includere farmaci antiparassitari specifici e terapie di supporto.

Strategie di prevenzione

La prevenzione rappresenta il metodo più efficace per ridurre il rischio di infezione. Tra le misure consigliate:

  • Utilizzo di antiparassitari specifici: Collari e spot-on con effetto repellente contro i flebotomi;
  • Vaccinazione: Aiuta a ridurre la probabilità di sviluppare la malattia;
  • Limitazione dell’esposizione agli insetti vettori: Evitare le passeggiate nelle ore di maggiore attività dei flebotomi (tramonto e alba);
  • Protezione dell’ambiente domestico: L’uso di zanzariere e repellenti ambientali può contribuire a ridurre il rischio di esposizione.

Conclusione

La leishmaniosi canina è una patologia complessa che richiede un’attenta gestione preventiva e diagnostica. La collaborazione con il medico veterinario è fondamentale per garantire un adeguato piano di protezione e monitoraggio della salute del cane. Un approccio tempestivo e consapevole può fare la differenza nella qualità di vita dell’animale.

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Con quale frequenza si porta un gatto dal veterinario?

Con Quale Frequenza Si Porta Un Gatto Dal Veterinario? Guida Completa

Portare il gatto dal veterinario regolarmente è fondamentale per garantirgli una vita lunga, sana e felice. Spesso, però, i proprietari si chiedono quante volte all’anno sia davvero necessario. La risposta dipende da diversi fattori come età, stato di salute e stile di vita del micio.

In questo articolo vediamo quando e perché portare un gatto dal veterinario e come adattare la frequenza delle visite in base alle sue esigenze.

Visite Veterinarie di Base: La Regola Generale

Per un gatto adulto sano, la regola consigliata dalla maggior parte dei veterinari è una visita all’anno. Questo controllo permette di:

  • Monitorare peso e condizione fisica

  • Tenere aggiornate le vaccinazioni

  • Effettuare esami del sangue di routine (se consigliato)

  • Prevenire o individuare precocemente eventuali malattie

Anche se il gatto sembra stare bene, una visita annuale è una forma di prevenzione che può fare la differenza.

Cuccioli: Visite Più Frequenti

I gattini hanno bisogno di controlli più ravvicinati nei primi mesi di vita. In genere, il programma include:

  1. Prima visita: a 6-8 settimane di età per un check completo e consigli su alimentazione e svezzamento.

  2. Vaccinazioni: serie di richiami ogni 3-4 settimane fino ai 4 mesi.

  3. Sverminazione e prevenzione antiparassitaria.

  4. Sterilizzazione o castrazione: di solito tra i 5 e i 7 mesi.

In questa fase, il veterinario diventa un punto di riferimento costante per lo sviluppo sano del micio.

Gatti Anziani: Controlli Ogni 6 Mesi

Dopo i 7-8 anni di età, i gatti entrano nella fase senior e richiedono controlli semestrali. Con l’età, aumenta il rischio di patologie croniche come:

  • Insufficienza renale

  • Problemi cardiaci

  • Artrosi

  • Diabete

Visite più frequenti permettono di diagnosticare e trattare precocemente eventuali problemi, migliorando la qualità della vita del gatto.

Quando Portare il Gatto dal Veterinario Subito

Oltre ai controlli di routine, ci sono segnali che richiedono attenzione immediata:

  • Perdita di appetito per più di 24 ore

  • Vomito o diarrea persistenti

  • Cambiamenti nel comportamento o nel livello di attività

  • Difficoltà a respirare

  • Zoppia o dolore evidente

  • Sete eccessiva o aumento della minzione

In questi casi, non aspettare la visita programmata: meglio agire subito.

Prevenzione: Un Investimento per la Salute

Le visite veterinarie regolari non servono solo a curare, ma soprattutto a prevenire. Malattie scoperte in fase precoce sono più facili (e meno costose) da trattare.
In più, il veterinario può offrire consigli su alimentazione, vaccinazioni, igiene orale e gestione del peso.

La frequenza con cui portare il gatto dal veterinario varia in base all’età e allo stato di salute, ma come regola:

  • Gatti adulti sani: 1 volta l’anno

  • Gattini: visite ogni poche settimane fino alla fine delle vaccinazioni

  • Gatti anziani o con problemi di salute: ogni 6 mesi o secondo indicazione del veterinario

Prendersi cura della salute del proprio gatto con controlli regolari è un gesto d’amore che gli garantirà molti anni felici al tuo fianco.